fallimento

Sulla prova della conoscenza del fallimento del debitore in capo al creditore

Il curatore che abbia omesso di inviare l’avviso ex art. 92 l.fall., non può ricorrere alla prova presuntiva, diretta sostanzialmente a dimostrare la conoscibilità dell’evento “fallimento” da parte del creditore, ma deve provare che questi ha avuto conoscenza effettiva dell’apertura della procedura, in una data determinata (solo a partire dalla quale può evidentemente essere valutata l’imputabilità del ritardo nella

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La domanda di restituzione del bene immobile in sede fallimentare è opponibile al curatore solo se trascritta prima della sentenza dichiarativa

La Corte di Cassazione, con sentenza n. 32653 del 2023, ha affermato l’improcedibilità ab origine della domanda di risoluzione della permuta proposta da una società fallita. In particolare, la Suprema Corte ha rilevato che la domanda di risoluzione della permuta era fondata unicamente su due scritture private, che non erano di per sé trascrivibili. Pertanto,

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La PEC di una società cancellata dal registro delle imprese è ancora utilizzabile per la notifica del ricorso per la dichiarazione di fallimento

La Corte di Cassazione ha emanato un’ordinanza al termine di un procedimento riguardante la pronuncia del fallimento da parte del Tribunale di Vicenza nei confronti di una società in nome collettivo (s.n.c.) e dei suoi soci con responsabilità illimitata, su richiesta dell’Agenzia delle Entrate. La Corte d’Appello di Venezia ha accolto il reclamo presentato dai

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Il contratto soggetto a forma scritta ad substantiam ma privo di data certa è inopponibile al fallimento

Laddove il contratto sia soggetto alla forma scritta ad substantiam, l’assenza di data certa della scrittura privata che documenta il contratto implica che il creditore non possa far valere nei confronti del fallimento alcun diritto di credito che si fondi sul detto titolo negoziale”. Questo il principio espresso dalla Suprema Corte di Cassazione nell’ordinanza numero

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Disinteresse del curatore e possibile surrogatoria del fallito

Qualora l’amministrazione fallimentare rimanga inerte, il fallito conserva in via eccezionale la legittimazione ad agire a tutela dei suoi diritti patrimoniali, a patto che l’inerzia del curatore sia determinata da un totale disinteresse e non anche quando consegua a una negativa valutazione circa la convenienza della controversia. La legittimazione suppletiva del fallito opera allorquando vengano

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Leasing risolto prima del fallimento dell’utilizzatore: va applicato analogicamente l’art. 1526, c.c. (non l’art. 72-quater, l. fall.)

Il decisum in rassegna ritorna sulla vexata quaestio degli effetti della risoluzione del contratto di leasing avvenuta prima della dichiarazione di fallimento dell’utilizzatore. Bisogna, in particolare, stabilire se nell’ipotesi de qua si debba fare riferimento alla disciplina prevista dall’art. 1526, c.c., ovvero se la norma di cui all’art. 72-quater, l. fall., valga a disciplinare entrambi

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FALLIMENTO: la domanda di insinuazione tardiva di un credito escluso da stato passivo già opposto è inammissibile

In tema di ammissione al passivo fallimentare, la domanda di insinuazione tardiva relativa ad un credito escluso dallo stato passivo per difetto di prova ed oggetto di opposizione ex art. 98 l.fall. dichiarata estinta, è inammissibile in quanto non diversa, per petitum e causa petendi, rispetto a quella già respinta con provvedimento passato in giudicato.

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Fallimento addio: finalmente al via il nuovo codice della crisi d’impresa

Lo scorso 15 luglio è finalmente entrato in vigore il nuovo codice della crisi d’impresa e dell’insolvenza (CCII). L’avverbio finalmente è dovuto alla lunga gestazione alla quale è stato sottoposto: è stato infatti emanato col d.lgs. n. 14/2019 (in attuazione della legge delega 155/2017), poi modificato col primo decreto correttivo  (d.lgs. n. 147/2020) ed in

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Fallimento dell’appaltatore: il curatore è l’unico legittimato a ricevere il compenso per le prestazioni svolte

Il meccanismo delineato dall’art. 118, comma 3, d. lgs. n. 163/2006, che consente alla stazione appaltante di sospendere i pagamenti in favore dell’appaltatore in attesa delle fatture di quelli effettuati da quest’ultimo al subappaltatore, deve ritenersi riferito alla sola ipotesi in cui il rapporto di appalto sia in corso con un’impresa in bonis.

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Fallimento di start-up innovative: il dies a quo del termine quinquennale di esenzione decorre dalla data di costituzione della società

Il termine quinquennale di non assoggettabilità della start-up innovativa a procedure concorsuali diverse da quelle previste dal capo II della legge 27 gennaio 2012, n. 3 e succ. mod., ai sensi dell’art. 31, d.l. n. 179/2012, convertito dalla l. n. 221/2012, decorre dalla data di costituzione della società, e non dalla data di deposito della

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error: Misure tecnologiche di protezione attive ex art. 11 WIPO Copyright Treaty, §1201 del DMCA, art. 6, dir. 29/2001/CE, art. 102-quater, l. 22 aprile 1941, n. 633, art. 171-ter, l. 22 aprile 1941, n. 633.