Relazione dell’EDPB sulla designazione e posizione dei DPO

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Il Comitato europeo per la protezione dei dati (EDPB) ha quest’oggi emesso una relazione investigativa concernente la designazione e il posizionamento dei Responsabili della Protezione dei Dati (DPO) nell’Unione Europea.

Il documento, frutto di un’indagine europea coordinata, identifica gli attuali ostacoli che i DPO affrontano e propone una serie di linee guida per potenziare efficacemente il loro ruolo.

Nel corso del 2023, l’EDPB ha sondato un variegato campione di organizzazioni e DPO nell’ambito dello spazio economico europeo, comprendendo entrambi i settori pubblici e privati. Tale indagine ha raccolto un vasto insieme di dati riguardanti il profilo, la posizione e l’operato dei DPO, a cinque anni dall’entrata in vigore del GDPR.

Gran parte dei DPO interpellati attestano di possedere le competenze e la preparazione necessarie per adempiere ai loro compiti, ricevendo regolare formazione e operando con incarichi ben definiti, conformi al GDPR, e senza ingerenze nell’esercizio delle loro funzioni.

Nonostante ciò, molti segnalano:

  • la mancata designazione di un DPO, nonostante l’obbligatorietà;
  • la carenza di risorse o competenze specialistiche a disposizione del DPO;
  • l’assenza di incarichi specifici in merito ai compiti prescritti dalla normativa sulla protezione dei dati;
  • la mancanza di indipendenza o di una linea di reporting diretta con la dirigenza aziendale.

Al fine di affrontare tali sfide, la relazione propone una serie di raccomandazioni rivolte alle organizzazioni, ai DPO e alle Autorità di Protezione dei Dati, volte a rafforzare l’indipendenza dei DPO e garantire l’accesso alle risorse necessarie per svolgere efficacemente il loro ruolo.

Tra le misure consigliate, vi è un maggiore impegno da parte delle Autorità di Protezione dei Dati nell’attuare azioni di sensibilizzazione e contrasto, oltre all‘incoraggiamento rivolto alle organizzazioni affinché assicurino ai DPO ampie opportunità, tempo e risorse per l’aggiornamento delle proprie competenze.

Il rapporto è integrato da due appendici contenenti le statistiche rilevate durante l’indagine e i rapporti nazionali. Si colloca nell’ambito dell’azione coordinata di enforcement (CEF) dell’EDPB, centrale nella strategia 2021-2023 volta a semplificare l’applicazione e la cooperazione tra le autorità di protezione dei dati.

L’EDPB annuncia che l’azione CEF 2024 si concentrerà sull’attuazione del diritto di accesso da parte dei responsabili del trattamento dei dati.