Il parere del Parlamento UE sulla digitalizzazione della giustizia

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La proposta di Regolamento sulla digitalizzazione della cooperazione giudiziaria e dell’accesso alla giustizia in materia civile, commerciale e penale a livello transfrontaliero ha ricevuto il parere del Parlamento europeo. Il Parlamento sostiene che per garantire una cooperazione efficace tra gli organi giurisdizionali e le autorità competenti dei diversi Stati membri sia necessario utilizzare mezzi di comunicazione sicuri, affidabili e tempestivi.

Il Parlamento europeo sottolinea anche che tale cooperazione deve essere organizzata in modo da non comportare oneri amministrativi eccessivi e da essere in grado di affrontare situazioni di emergenza. Il diritto a un processo equo entro un termine ragionevole, previsto dall’articolo 47 della Carta dei diritti fondamentali dell’Unione europea, è un elemento essenziale sia per i cittadini che per le imprese.

Il Parlamento europeo si esprime a favore delle misure di digitalizzazione previste dalla proposta, che hanno lo scopo di facilitare l’accesso alla giustizia e l’efficienza delle comunicazioni relative alla cooperazione nelle cause transfrontaliere dell’UE. L’impiego di tecnologie digitali può contribuire a migliorare il funzionamento dei sistemi giudiziari, riducendo gli oneri amministrativi, accelerando i tempi di gestione delle cause e automatizzando parzialmente la gestione delle cause.

Il Parlamento europeo però mette in guardia dal rischio di una frammentazione e di una incompatibilità delle soluzioni informatiche nazionali, se gli Stati membri dovessero svilupparle autonomamente.

L’obiettivo di questa iniziativa è di armonizzare l’uso delle tecnologie moderne nella cooperazione giudiziaria e nell’accesso alla giustizia a livello transfrontaliero. Si tratta di consentire e promuovere l’impiego di mezzi elettronici di comunicazione nelle cause transfrontaliere che coinvolgono le autorità giudiziarie ed altre autorità competenti degli Stati membri. Si tratta anche di riconoscere il valore legale dei mezzi elettronici di comunicazione nelle cause transfrontaliere che riguardano persone fisiche, persone giuridiche, organi giurisdizionali e autorità competenti, salvo per le cause che richiedono la notificazione o comunicazione di atti secondo normative specifiche.

Il Parlamento europeo propone inoltre di facilitare la partecipazione delle parti alle udienze nei procedimenti civili e penali transfrontalieri mediante videoconferenza o altre tecnologie di comunicazione a distanza, per scopi diversi dall’assunzione di prove nelle cause civili e commerciali. Si vuole inoltre garantire che i documenti o atti non siano privati o limitati nella loro efficacia giuridica solo per il fatto di essere in forma elettronica e che firme e sigilli elettronici siano accettati.