Con il Data Act, il Parlamento europeo vuole creare un quadro normativo che assicuri a tutti i soggetti coinvolti nell’economia digitale la possibilità di accedere e usare i dati in maniera chiara, leale e imparziale. Si tratta di una proposta di regolamento che stabilisce principi comuni per la gestione e la condivisione dei dati tra le imprese, evitando la frammentazione del mercato interno e favorendo una crescita economica sostenibile.
Condividere i dati può essere un’opportunità ma anche una sfida. Come si fa a sapere chi può usare i dati, come e perché? Come si fa a proteggere i dati personali e sensibili? Come si fa a evitare che qualcuno approfitti della propria posizione dominante per imporre condizioni ingiuste o limitare l’accesso ai dati? Il Data Act è la proposta di regolamento dell’Unione Europea che cerca di rispondere a tutte queste domande.
Il Data Act stabilisce delle regole comuni per la condivisione dei dati tra le diverse parti interessate, come le imprese, le pubbliche amministrazioni, i ricercatori e i cittadini. Queste regole definiscono chi ha il diritto di usare i dati, a quali condizioni e su quale base legale. Questo significa che gli Stati membri non devono creare o mantenere delle norme nazionali aggiuntive che vadano oltre o contro quelle previste dal Data Act. Il Data Act si basa anche sulle norme di diritto privato, che sono essenziali per regolare i rapporti contrattuali tra le parti che condividono i dati. Il Data Act adatta queste norme per impedire che ci siano degli squilibri contrattuali che possano ostacolare l’accesso equo ai dati e il loro uso.
Daniele Giordano
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