La comunicazione della data dell’udienza al difensore tra deposito in Cancelleria e PEC

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La Suprema Corte si è pronunciata sulla contestata nullità della sentenza e del procedimento d’appello, con riferimento agli articoli 125, comma 1, 136, comma 2, 170, 176, comma 2 del Codice di procedura civile, nonché all’articolo 16, comma 4 del Decreto legge 179/2012. La nullità è sostenuta in quanto non è stato notificato al difensore della ricorrente, legalmente costituita in appello, il provvedimento che ha fissato l’udienza di discussione ai sensi dell’articolo 281-sexies del codice di procedura civile, a seguito della riserva formulata durante l’udienza del 29 marzo 2017.

Particolarmente rilevante è il secondo motivo oggetto di controversia, concernente il rispetto del diritto di difesa della parte ricorrente nel corso del giudizio d’appello, durante il quale è stata dichiarata la nullità della notificazione dell’atto di citazione di primo grado, questione precedentemente contestata nel primo motivo.

Il lamentato vizio è risultato sussistente. Il difensore della parte ricorrente infatti non ha potuto partecipare all’udienza poiché la data di fissazione della stessa non gli era stata comunicata. Benché una comunicazione sia avvenuta, si è rivelata non valida in quanto effettuata tramite deposito in Cancelleria anziché attraverso la Posta Elettronica Certificata (PEC), come richiesto dall’avvocato. Il difensore coinvolto in questa vicenda “non è stato quindi posto in condizione di partecipare all’udienza di cui all’art. 281-sexies c.p.c., al termine della quale la causa è stata decisa con lettura del dispositivo e della motivazione”, violando così il principio del contraddittorio e il diritto di difesa della parte.

Di conseguenza, per l’insieme di tali ragioni, la Suprema Corte ha accolto il ricorso in esame.

 

Per approfondire:

- Cass. civ., sez. II, ord., 25 settembre 2023, n. 27231