Sul diritto di recesso nei contratti a distanza

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Il diritto di recesso è previsto dall’art. 52 del D.lgs. 206/2005, il c.d. “Codice del Consumo”, e costituisce la norma cardine a tutela del consumatore, consentendogli di liberarsi dal vincolo contrattuale senza alcun obbligo di fornire giustificazione e senza dover sostenere costi (oltre quelli previsti ai successivi artt. 56 e 57). Nello specifico, tale norma riconosce al consumatore un periodo di 14 giorni per recedere dal contratto. A seconda della tipologia di contratto concluso, tale termine decorre:

  • dal momento della conclusione del contratto, per i contratti di servizi e per la fornitura di contenuti digitali su supporto immateriale;
  • dal momento in cui il consumatore entra nel possesso materiale del bene, per i contratti di vendita.

Con riferimento a tale ultima tipologia di contratto è bene fare alcune precisazioni.

Innanzitutto, in caso di vendita di beni multipli ordinati con un unico ordine, e consegnati separatamente, il dies a quo decorre dal momento in cui il consumatore entra nel possesso materiale dell’ultimo bene.

Analogamente, poi, in caso di vendita di un bene costituito da più pezzi o lotti, consegnati in più momenti, il dies a quo decorre dal momento in cui il consumatore entra nel possesso materiale dell’ultimo pezzo o lotto.

Nel caso, infine, di contratti per la consegna periodica di beni entro un certo periodo di tempo, il dies a quo decorre dal momento in cui il consumatore entra nel possesso del primo bene.

Naturalmente quando si parla di entrata in possesso del consumatore, si fa riferimento anche al caso in cui quest’ultimo designi un terzo, diverso dal vettore, per la ricezione della spedizione.  

Il diritto di recesso non prevede formalità e può essere esercitato dal consumatore utilizzando il modulo tipo di cui all’allegato 1, pt. B del Codice del Consumo oppure con qualsiasi altra dichiarazione espressa della volontà di recedere.

Il professionista può consentire l’esercizio del diritto di recesso (sia tramite modulo che mediante altra dichiarazione equivalente) mediante il proprio sito web e, in tal caso, dovrà trasmettere senza indugio al consumatore una conferma di ricevimento del recesso, su supporto durevole.

Per quanto attiene agli effetti del diritto di recesso, l’art. 55 stabilisce che l’esercizio del recesso pone fine agli obblighi di eseguire il contratto a distanza oppure di concludere il contratto stesso nel caso in cui un’offerta sia stata fatta dal consumatore. Inoltre, sono risolti di diritto i contratti accessori al contratto a distanza.

Una volta esercitato il diritto di recesso, il consumatore deve restituire i beni eventualmente ricevuti senza indugio e in ogni caso entro 14 giorni dalla data in cui ha espresso la volontà di recedere dal contratto, sostenendo solo le spese per la spedizione del bene, salvo che il professionista si sia offerto di sostenere le spese stesse.

Il consumatore sarà responsabile unicamente per la diminuzione del valore dei beni derivante da una manipolazione diversa da quella necessaria per stabilire natura, caratteristiche e funzionamento del bene.

Sul professionista incombe invece l’obbligo di rimborsare al consumatore tutti i pagamenti ricevuti eventualmente comprensivi delle spese di consegna senza indugio e comunque entro 14 giorni dal giorno in cui è informato della volontà di recedere, potendo trattenere il rimborso fino a che non abbia ricevuto i beni o il consumatore abbia fornito la prova di averli ricevuti. È nulla qualsiasi clausola che preveda limitazioni al rimborso nei confronti del consumatore per le somme pagate. 

Il professionista non è tenuto a rimborsare i costi supplementari, qualora il consumatore abbia scelto espressamente un tipo di consegna diversa dal tipo meno costoso di consegna offerto dal professionista. 

E’ bene mettere in evidenza che qualora il professionista non fornisca al consumatore le informazioni sul diritto di recesso, il periodo di recesso terminerà dodici mesi dopo la fine del periodo di recesso iniziale

L’art. 59 prevede alcune limitazioni relative al diritto di recesso, che è escluso nel caso di contratti di fornitura audio o video sigillate o di software informatici che siano stati aperti dopo la consegna, così come nel caso di fornitura di contenuto digitale mediante un supporto non materiale (se l’esecuzione è iniziata con l’accordo espresso del consumatore e con a sua accettazione del fatto che in tal caso avrebbe perso il diritto di recesso) nel caso di fornitura di beni confezionati su misura o chiaramente personalizzati, nel caso di fornitura di beni che rischiano di deteriorarsi o scadere rapidamente, nel caso di fornitura di beni sigillati che non si prestano ad essere restituiti per motivi igienici o connessi alla protezione della salute, nel caso di fornitura di beni o servizi il cui prezzo è legato a fluttuazioni nel mercato finanziario, nel caso di fornitura di alloggi per fini non residenziali. 

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Nicola Nappi

⚖️ Diritto commerciale, assicurativo, bancario, delle esecuzioni, di famiglia. Diritti reali, di proprietà, delle locazioni e del condominio. IT Law. a Studio Legale Nappi
*Giurista, Master Universitario di II° livello in Informatica Giuridica, nuove tecnologie e diritto dell'informatica, Master Universitario di I° livello in Diritto delle Nuove Tecnologie ed Informatica Giuridica, Corso di Specializzazione Universitario in Regulatory Compliance, Corso di Specializzazione Universitario in European Business Law, Corso di Perfezionamento Universitario in Criminalità Informatica e Investigazioni digitali - Le procedure di investigazione e di rimozione dei contenuti digitali, Corso di Perfezionamento Universitario in Criminalità Informatica e Investigazioni digitali - Intelligenza Artificiale, attacchi, crimini informatici, investigazioni e aspetti etico-sociali, Master Data Protection Officer, Consulente esperto qualificato nell’ambito del trattamento dei dati.