Perdonerete il titolo provocatorio, ma effettivamente da tempo mi interrogo sulla reale utilità della Nota di Iscrizione a Ruolo (NIR) nel processo civile telematico. È evidente che, nel contesto di un sistema sempre più digitalizzato, questo atto non rappresenta altro che una duplicazione di dati già contenuti nel file datiatto.xml, generato automaticamente durante il deposito telematico.
Storicamente, la nota d’iscrizione a ruolo aveva il compito di fornire al cancelliere le informazioni necessarie per iscrivere a ruolo un procedimento. Con l’introduzione del Processo Civile Telematico (PCT), queste informazioni sono state integrate direttamente nel file datiatto.xml, obbligatorio per ogni deposito, e generato automaticamente dal sistema.
Il risultato? Un inutile doppione. La nota di iscrizione a ruolo, nella sua attuale configurazione, ripete dati che il sistema già acquisisce automaticamente:
- parti del processo (attore, convenuto, ecc.);
- oggetto della domanda;
- dati anagrafici e fiscali delle parti e dei procuratori;
- tipologia del procedimento.
Tutto ciò è già presente nel datiatto.xml, che il sistema di gestione informatica elabora per predisporre la fascicolazione elettronica. L’obbligo della NIR, pertanto, rappresenta un retaggio del passato che contrasta con gli obiettivi di efficienza e semplificazione.
Così facendo l’avvocato, nel predisporre la busta telematica, si trova infatti costretto a ripetere le stesse informazioni sia nel datiatto.xml sia nella Nota di Iscrizione a Ruolo. Questa duplicazione, oltre a essere antieconomica in termini di tempo, aumenta il rischio di errori materiali e incongruenze.
La nota, infatti, pur essendo formalmente un documento “di corredo”, deve essere firmata digitalmente e rispettare precise regole di compilazione. Eventuali incongruenze tra i dati della Nota e quelli del datiatto.xml possono generare errori bloccanti, costringendo gli avvocati a ulteriori perdite di tempo per correggere il deposito.
Lungi da me peccare di presunzione, ma una riforma volta alla sua eliminazione comporterebbe:
- semplificazione delle procedure: un minor numero di documenti da predisporre e controllare;
- riduzione degli errori: eliminando possibili discrepanze tra la NIR e il datiatto.xml;
- efficientamento del sistema giustizia: meno documenti da gestire significa minori oneri per gli uffici giudiziari.
L’auspicio, dunque, è che il legislatore intervenga per eliminare questo obbligo, ormai anacronistico. Il file datiatto.xml, già completo e strutturato, è perfettamente idoneo a svolgere tutte le funzioni della Nota di Iscrizione a Ruolo, senza necessità di duplicazioni.
La digitalizzazione della giustizia rappresenta certamente una delle grandi sfide del nostro tempo. Siamo ancora in alto mare, è vero, e affinché il processo telematico possa realmente dirsi efficiente, a mio sommesso avviso, è necessario abbandonare le prassi inutili che rallentano il sistema senza apportare valore aggiunto. E la Nota di Iscrizione a Ruolo, nel contesto attuale, è uno di questi ostacoli. La sua eliminazione non solo razionalizzerebbe le attività degli avvocati, ma renderebbe il sistema giustizia più snello e moderno.
L’auspicio è che il legislatore colga questa opportunità per proseguire nel percorso di semplificazione, garantendo un processo civile telematico all’altezza delle esigenze della società contemporanea.
Nicola Nappi
Ultimi post di Nicola Nappi (vedi tutti)
- Ruolo e responsabilità del “responsabile del trattamento” nell’ecosistema del GDPR - Dicembre 9, 2024
- La qualificazione giuridica del contratto di licenza d’uso - Dicembre 2, 2024
- Sui limiti all’utilizzabilità delle deroghe al trasferimento transfrontaliero dei dati personali - Novembre 25, 2024
- L’esercizio di poteri pubblici come deroga al trasferimento transfrontaliero di dati personali - Novembre 18, 2024
- Il legittimo interesse del titolare come deroga al trasferimento transfrontaliero dei dati personali - Novembre 11, 2024